by Caterina De Simone
Antonio Pappano, in occasione dell’imminente uscita della sua Aida registrata lo scorso febbraio a Roma con i complessi di Santa Cecilia e con un cast stellare, aveva recentemente dichiarato di non aver mai visto in tutta la sua vita una produzione perfetta del capolavoro verdiano. Mai come nel caso della ripresa dell’allestimento firmato nel 2009 da Christof Nel con le scene di Jens Kilian e i costumi di Ilse Welter – Fuchs, riproposto a Monaco dalla Bayerische Staatsoper Sir Tony ha colto nel segno. La produzione si è trascinata stancamente tra scalpi brutalmente tolti ai nemici dai guerrieri egizi, masse che vagavano in palcoscenico senza saper bene cosa fare in sandaletti bianchi direttamente provenienti dalla scarpiera di casa propria per le donne ed espadrillas per gli uomini, sacerdoti nero vestiti che durante la scena del giudizio si aggiravano con valigetta porta documenti in mano contenente strani cappucci a mo’ di Ku klux klan prontamente indossati , e sbandieratori che agitavano i loro enormi drappi bianchi dalla spoglia ed anonima struttura centrale rotante e cigolante. Se si poteva comunque sopravvivere ad una regia banale e confusa nella sua atemporalita’ , difficile è certo accettare la direzione grossolana ed incongruente di Dan Ettinger , presenza regolare all’Opera di Monaco , che è riuscito a creare scompiglio nel pur ottimo coro , direttore che ha scavato un fossato fra buca e palcoscenico imponendo una lettura fatta di lentezze estreme che si opponevano ad improvvise accelerazioni, e franando nei concertati.
Onore e merito al cast vocale che tra l’altro vedeva il debutto in palcoscenico del Radamès più atteso del mondo della lirica, quel Jonas Kaufmann che dopo l’ottima prova offerta a Roma nell’Aida concertante aveva da solo riempito il teatro all’apertura della vendita dei biglietti. Il tenore di casa enfant du pays e quindi beniamino del pubblico , è stato il primo a non crederci offrendo una prova diligente nel primo atto con una celeste Aida puntuale e sfumata ma senza il pathos vibrante dell’esecuzione romana e aggirandosi sconsolato durante il trionfo ( evidentemente senza avere ricevuto alcuna indicazione di regia) . L’animale da palcoscenico, nonché l’artista vero costretto a vivere la produzione, si è però imposto già nell’atto del Nilo per poi finire con il solito miracolo di fiati lunghissimi e mezze voci nella fatal pietra. Al suo fianco Krassimira Stoyanova è stata una ottima Aida , dominando l’impervia tessitura, perfetta nei cieli azzurri e resistendo al fiume in piena di Anna Smirnova , una Amneris dal volume importante , convincente in scena per quanto la produzione poteva offrire. L’ Amonasro di Franco Vassallo e il Re di Marco Spotti hanno portato un po’ di solida e ordinata tecnica italiana , mentre Ain Anger ha conferito al suo Ramfis la giusta protervia che l’empia razza prescrive. Di questo allestimento purtroppo resteranno negli occhi di chi guarda i costumi infelici e mortificanti delle due protagoniste, l’armatura da tartaruga ninja su giubbotto antiproiettile indossata di sicuro senza troppo entusiasmo da Jonas Kaufmann insieme ad improponibili sneakers Superga, ma sopratutto i ridicoli zatteroni dorati , vero corso di sopravvivenza per l’ottimo Re di Marco Spotti. Musicalmente aspettiamo il vero battesimo in scena di Radamès – Jonas Kaufmann : merita decisamente di meglio.
ohhhhhh!!!!!!
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Troppo dura?
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perfetta recensione, hai ragione Jonas merita piu’ di meglio ♥
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Grazie Caterina! No, non troppo dura ; seria, professionale, chiara ed anche divertente!
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Come ho già detto a qualcun’altro i famosi zatteroni li avrei fatti calzare alla costumista e, aggiungo, anche al direttore!
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Ineccepibile!!!
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E si capiscono tante cose caro Don José in merito a severe restrizioni…..chi ha voglia di ricevere gente in queste condizioni?!
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thanks for your critic quite interesting – will see this AIDA on October 7 – maybe it will be better for us as we havent seen the Rome performance – will see ! All the best – Annik
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I really hope it’ll improve and Radamès will come to terms with Ettinger and the director. It can hardly come worse
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Grazie per il tuo resoconto. Spero che non sia troppo delusa quando lo vedrò.
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Me lo auguro per te Helga , ma anche per JK. Lunedì il canto era per lui solo un lavoro e non la solita gioia
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well, i missed out on this one but maybe not the worst decision although i really did miss hearing Stoyanova who is a truly skilled and elegant belcanto singer, ideal as a more lyrical Aida 🙂 Having missed out on Rome as well i’ll have to wait for Pappano to do it in London hopefully as mentioned with Jonas. It is one of my favourite operas and the recording is lovely… if only they had another Aida…
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Wise decisione, the production was really non sennsical just like the conducting. Aida at the ROH with Sir Tony and JK? After Otello and Cav&Pag? I’m going to move to London😉
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no, it should be before Otello i think which is 2 seasons away 🙂 No Cav and Pag i’m afraid though … or maybe later in a revival we can hope 🙂 And yes you’re always welcome to London! xx
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Then Aida in 2016, well it’d be definetely better than this one! And yes , Stoyanova was a fine Aida. Lack of wild chemistry with her Radames though , they probably had limited rehearsals
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